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Monthly Archives: gennaio 2015

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PER MAGGIORI INFORMAZIONI SULLA PETIZIONE E SULL’ATTIVITA’

DELL’ASSOCIAZIONE METROxMILANO VISITA www.metroxmilano.com

 

SCHEMA DI INAUGURAZIONE

BIGNAMI 10 febbraio 2013

PONALE 10 febbraio 2013

BICOCCA 10 febbraio 2013

CA’ GRANDA 10 febbraio 2013

ISTRIA 10 febbraio 2013

MARCHE 10 febbraio 2013

ZARA 10 febbraio 2013

ISOLA 1° marzo 2014

GARIBALDI 1° marzo 2014

MONUMENTALE ottobre 2015

CENISIO ottobre 2015

GERUSALEMME ottobre 2015

DOMODOSSOLA 20/30 aprile 2015

TRE TORRI ottobre 2015

PORTELLO ottobre 2015

LOTTO 20/30 aprile 2015

SEGESTA 20/30 aprile 2015

SAN SIRO IPPODROMO 20/30 aprile 2015

SAN SIRO STADIO 20/30 aprile 2015

Procedono speditamente i lavori del secondo lotto, ormai anche ad occhio nudo si vede che la conclusione è vicina; se non ci saranno soprese dal Ministero dei Trasporti o dal UTIF (l’ente che certifica l’idoneità dei mezzi di trasporto), nulla sembra ostacolare la corretta e PUNTUALE conclusione dei lavori. Intanto a San Siro Stadio, San Siro Ippodromo e Segesta sono completamente formate sia le uscite sia le aree superficiali; sembra prossima l’apertura delle carreggiate per le auto e dei nuovi marciapiedi. A Lotto procede velocemente la ricostruzione dell’arredo urbano mentre le scale sono ormai tutte pronte. Anche la connessione con la Linea 1 sembra essere completa così come i nuovi ascesori a servizio della Rossa di cui manca solo la verniciatura dell’intonaco, si spera nella stessa tinta del resto della stazione in accordo allo stile “Albini/Helg”. A Domodossola procede rapidamente il montaggio della tettoia di connessione tra la metropolitana Lilla e la stazione delle Ferrovie Nord, mentre le uscite sono state tutte completate. E’ in fase di completamento la posa dei nuovi binari tranviari di cui è già stato realizzato il bivio verso Corso Sempione. A Gerusalemme sono ancora in fase di completamento gli allestimenti delle scale di uscita mentre non sono ancora iniziati i lavori di ripristino dell’arredo urbano e continua il montaggio dell’ascensore. A Cenisio, la stazione più indietro con le lavorazione, continua la costruzione delle uscite sul lato sud, mentre si sta ripristinando l’arredo urbano a contorno delle uscite sul lato nord. A Monumentale continua il grande lavoro di ripristino del grande piazzale del Cimitero Monumentale tramite la posa dei San Pietrini e di tutto il complesso apparato delle pavimentazioni. Intanto continua la realizzazione delle scale e del tunnel pedonale verso via Farini.

SAN SIRO IPPODROMO (Foto di Claudio94)

SEGESTA (Foto di Claudio94)

LOTTO

DOMODOSSOLA

GERUSALEMME

CENISIO

MONUMENTALE

Infine una piccola curiosità divenuta oggetto di attenzione da parte di “chi ha dubbi” sulla metropolitana 4: il controllo della stabilità degli edifici. Lungo tutti i cantieri delle metropolitane realizzate a Milano negli ultimi anni sono state posate queste placche metalliche dotate di un grosso codice a barre e di un righello. Queste placche servono per il costante controllo sulla posizione degli edifici sotto o vicino ai quali passano i tunnel della metropolitana in costruzione.

 

 

 

 

 

© 2015 Minici Giovanni Luca – www.metroricerche.it, si acconsente l’uso di questo articolo e delle immagini citandone l’autore.

Licenza Creative Commons
Quest’ opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 2.5 Italia

 

Aperto l’account Twitter dell’Associazione MetroxMilano, scrivete con l’hastag #metro4subito!

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Continua anche la raccolta firme a favore della metropolitana 4. finchè i cantieri non saranno aperti e ben avviati la raccolta firme sarà ancora necessaria così come il contributo di tutti, pare davvero la stragrande maggioranza, coloro i quali vogliono che quest’opera sia realizzata al più presto.

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SONDAGGIO SULLA MM4: I Milanesi sono molto favorevoli all’opera. I DATI

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Innanzitutto una carrellata di rendering per avere una prima, possibile, idea dell’aspetto architettonico della Metro 4. Difficile giudicare visto che i dettagli sono ancora molto approssimativi e ancora, ripeto, soggetti a un’infinita gamma di modifiche. Ci vorranno ancora alcuni anni per vedere dei rengering in grado di definire l’aspetto più simile possibile alla realtà dello stato finale. Comunque nei rendering sono le due cose che emergono maggiormente: la presenza della striscia segnaletica “tradizionale” che ormai sembra essere l’unico collante tra tutte le cinque linee della metropolitana di Milano, esattamente come avviene in molte reti nel mondo. Il secondo aspetto è lo studio di complesse edicole a copertura degli ingressi della nuova linea blu. Dopo la breve ma intenssa esperienza del Passante ad opera di Magistretti, e i bizzarri tentativi con la Linea lilla, forse stavolta vedremo finalmente risolto, in modo valido, un problema già sollevato con la Linea 1 negli anni ’60.
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Ecco le sezioni tipiche delle tue tipologie di stazioni: sopra quella delle tratte esterne al centro storico, con vani scavati a cielo aperto, banchine ad isola e ampio mezzanino. La profondità varia da quella minima illustrata in figura a quella massima di 27 metri per la stazione Dateo. Tutte queste stazioni sono coperte da almeno 2,5 metri di terra, il che permette la pintumazione di nuove essenze; a fine cantieri gli alberi sul tracciato aumenteranno del 20%.

Nella seconda immagine si può vedere la sezione tipica di una stazione in centro (dentro la cerchia dei bastioni). Le banchine sono centenute nella galleria da 9,5 metri scavata dalla talpa più grande. Al centro vi è lo spazio per impianti e per le scale; in questo modo si può subito vedere come lo spazio necessario alle risalite sia molto ridotto. Altrettando ridotto sarà il mezzanino. Queste stazioni, nel dettaglio, avranno però caratteristiche molto diverse tra loro (pur mantenendo il concetto del tunnel unico) per adattarsi al contesto in superficie. Per esempio la stazione De Amici non dovrebbe avere un mezzanino, mentre la stazione Sforza -Policlino avrà le risalite laterali, Sant’Ambrogio avrà le scale contenute in un cilindro obliquo sullo stile delle stazioni di Londra o Mosca.

Qua di seguito due immagini che illustrano i percorsi delle 5 TBM (le famose “talpe”): le prime due da Linate al Pratone (la prima ha già completato il percorso e la seconda arriverà a inizio marzo), sempre le prime due con il loro percorso per San Babila, le due da San Cristoforo a Solari e la quinta che percorrerà la tratta Solari-San Babila per due volte. Le prime quattro con diametro da 4,5 metri e la quinta da 9,5 metri.

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SAN CRISTOFORO Dal 02 febbraio 2015

SEGNERI Dal 02 febbraio 2015

GELSOMINI Dal 02 febbraio 2015

FRATTINI Dal 02 febbraio 2015

TOLSTOJ Dal 02 febbraio 2015

WASHINGTON-BOLIVAR Dal 02 febbraio 2015

FOPPA Dal 02 febbraio 2015

SOLARI Dal 02 febbraio 2015

SANT’AMBROGIO Dal 2 novembre 2015 al 1 luglio 2021

DE AMICIS Dal 2 novembre 2015 al 9 luglio 2021

VETRA Dal 2 novembre 2015 al 30 gennaio 2021

SANTA SOFIA Dal 2 novembre 2015 al 31 marzo 2021

SFORZA-POLICLINICO Dal 2 novembre 2015 al 27 marzo 2021

SAN BABILA Dal 2 novembre 2015 al 23 aprile 2021

TRICOLORE Dal 26 gennaio 2015?

DATEO Dal 23 gennaio 2015

SUSA Dal 26 gennaio 2015?

ARGONNE Dal 26 gennaio 2015?

FORLANINI FS Lavori in corso fino al 26 aprile 2019

QUARTIERE FORLANINI Lavori in corso fino al 25 luglio 2018

LINATE AEROPORTO Lavori in corso fino al 3 gennaio 2019

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CANTIERI OPERATIVI “TRATTA EXPO”

Proseguono i cantieri delle tre prime stazioni, la “tratta expo”. A Linea proseguo lo scavo sia per il tunnel di collegamento con l’aerostazione e il tunnel per l’inversione dei treni, detto “asta di manovra”. Il resto è fermo nell’attesa che anche la seconda talpa completi il suo percorso per l’inizio di marzo. Nel cantiere della stazione Forlanini FS procede lo scavo della porzione di tunnel sotto il Pratone, dove verranno installati i dispositivi di servizio alle “talpe” che scaveranno verso San Babila. Procede rapidamente la costruzione delle strutture della stazione della metropolitana e anche quelle della stazione ferroviaria; sono ormai completamente formate le scale mentre sono in costruzione le banchine e la struttura che supporterà la pista ciclabile.

LINATE AEROPORTO

QUARTIERE FORLANINI

FORLANINI FS (Foto di Marco Vergini)

NUOVI CANTIERI: Prospetto informativo ufficiale del Comune

Nella seguente sezione sono state inserite immagini che rappresentano l’ingombro delle varie stazioni. L’area che verrà occupata (in sotterraneo) dalle nuove stazioni è quella rappresentata in ARANCIONE a righe oblique.

ARGONNE

SUSA

DATEO

Fase 1 (fino all’estate 2015)

Fase 2 (dall’autunno 2015)

TRICOLORE

Fase 1 (fino all’estate 2015)

Fase 2 (dall’autunno 2015)

SOLARI

FOPPA

TOLSTOJ

FRATTINI

GELSOMINI

SEGNERI

SAN CRISTOFORO FS

 © 2015 Minici Giovanni Luca – www.metroricerche.it, si acconsente l’uso di questo articolo e delle immagini citandone l’autore.

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La “Rossa” con occhi nuovi.

Continuano le visite guidate alla mostra che la Fondazione Franco Albini ha dedicato ai 50 anni di questo celeberrimo progetto di architettura e design.

La mostra proseguira fino a novembre 2015 ed è visitabile solo prenotandosi presso la Fondazione. La visita alla mostra verra tenuta dal sottoscritto e ha una durata di circa 90 minuti nei quali vi verranno spiegati tutti gli aspetti che hanno fatto della Linea 1 rossa un successo internazionale.

Una visita che parte dallo studio dove Franco Albini, Franca Helg e Bob Noorda progettarono gli interni della sotterranea dal 1961, ammirando tavole originali e luoghi di lavoro che narrano lo spirito di un epoca dell’architettura italiana all’avanguardia nel mondo.

Durante le visite verranno illustrati sia il progetto sia la storia travagliata che ha portato ai primi cantieri e il loro rapporto con la città, per potersi, per una volta, fermare a scoprirne i dettagli e svelare tutti quei particolari, spesso dimenticati, che hanno fatto sì che questo progetto sia diventato subito un successo mondiale che ancora oggi funge da modello.

Le visite guidate e la Mostra, dedicate e legate al Cinquantesimo anniversario della M1, sono su prenotazione e integrate le une con l’altra. Le prenotazioni sono già aperte.

Durata:
la durata è indicativamente di un’ora e mezza

Orari:
Mercoledì 17.30
Sabato 11 – 14.30 – 16.30
Domenica 14.30 – 16.30

Prezzo:
10 euro – Ridotto 7 euro (minori di 18 anni)

Per prenotazioni scrivere a
fondazionefrancoalbini@gmail.com

o chiamare il numero
02 4982378

 

© 2014-15 Minici Giovanni Luca – www.metroricerche.it, si acconsente l’uso di questo articolo e delle immagini PREVIO AUTORIZZAZIONE DELL’AUTORE

Il 2014 è stato anche l’anno del 90° anniversario della Metropolitana di Barcellona; questo è il primo di una serie di due articoli dedicati alla rete della famosa città Catalana.

In questo primo post sulla metropolitana di Barcellona, ho voluto dare ampio risalto alla costruenda Linea L9-10 perché presenta caratteristiche innovative nel sistema di costruzione. Queste caratteristiche sono state in gran parte proposte anche nell’ormai famoso “progetto Pizzarotti” secondo arrivato nella gara di appalto per costruire e gestire la linea 4 della metropolitana di Milano. Dunque, illustrando il progetto in realizzazione nella città Catalana, sarà possibile vedere, oltre alle caratteristiche meno note, anche i pregi e i difetti di questo nuovo approccio.

Le due linee L9 e L10, che hanno in comune un’ampia parte del loro percorso, possono essere facilmente considerate come un unica linea con diramazioni ad entrambe le estremità.  La metropolitana, una volta terminata, sarà lunga ben 47,8 km di cui 43,71 in sotterraneo il che la renderà la linea metropolitana interrata più lunga d’Europa.  Vi saranno 52 stazioni, incluse tre a servizio dell’aeroporto. Di questa tratta in costruzione, il 13 dicembre 2009 sono già stati messi in servizio 6,8 km con 9 stazioni, più una, ancora chiusa, a servizio della futura stazione dell’Alta Velocità denominata La Sagrera. Per il 2016 è prevista l’apertura del braccio a sud della città, che dalla zona dell’aeroporto lambiranno il centro cittadino unitamente al prolungamento della linea L2, nel 2018 la seconda diramazione, mentre è ancora imprevedibile l’apertura dell’intera linea sebbene sia già stato completato l’intero tunnel.

Il costo stimato della linea sarà di 6927 milioni di euro per la costruzione e almeno 9692 per il servizio.  Con un costo di costruzione di 145 mil/km e un costo finale di 348 mil/km a fine concessione (2044). Quindi ben al di sopra dei 2000 milioni per la costruzione della Linea 4 di Milano (133 mil/km) e del totale di 3600 incluso il servizio (240mil/km). I treni in servizio su questa linea sono della serie 9000 prodotta dalla ditta Francese Alstom che fornirà anche i servizi tecnologici per le linee 4 e 5 di Milano; al contrario nel progetto Pizzarotti i treni erano forniti dalla spagnola CAF.

Ma veniamo al punto focale del progetto, il sistema costruttivo. Infatti il tunnel in cui corre gran parte della L9-10 è stato scavato da due talpe con diametro di 11,70 metri di diametro in grado di ospitare entrambi i binari e le banchine delle stazioni. Tecnicamente un tunnel con questo diametro può ospitare ben 4 binari divisi in due coppie su due piano diversi. In alcuni punti dove avviene l’interconnessione tra i binari sovrapposti (per l’inversione di marcia) i binari attivi sono tre, di cui uno su rampa obliqua. All’interno del tunnel sono posti anche alcuni stante per sottoservizi e impianti e i binari di ricovero.  Le stazioni, dovendo servire banchine assai profonde, sempre non meno di 25 metri ma con profondità fino ai 50, hanno impianti di risalita complessi e che richiedono spazi più ampi. Infatti, se la costruzione delle banchine e del tunnel con impianti riduce di molto l’interessamento della superficie, il dover poi raggiungere profondità così ampie richiede la realizzazione di vani verticali più complessi. In questo caso si è pensato a vano di forma cilindrica che contengono nelle stazioni “meno profonde” non meno di cinque rampe di scale mobili alternate e, in quelle più profonde, blocchi di ascensori rapidi ad alta velocità. Questa resta senza dubbio l’ostacolo più grande di questo progetto; le grandi profondità scoraggiano parte dell’utenza e rendono poco competitiva la linea sui percorsi brevi e medi. Infatti un elevato tempo di discesa e risalita penalizza la rapidità di spostamento offerta della metropolitana.

I grossi volumi richiesti dalle risalite, il cui spessore delle pareti cresce con il crescere della profondità, riducono di molto il vantaggio portato dal non dover realizzare dall’alto le banchine. Un pozzo della Linea 9-10 di Barcellona ha un diametro che tocca i 30 metri, nel caso di Milano significherebbe coprire già il 50% della lunghezza della stazione, senza comunque risolvere la questione del mezzanino e delle varie uscite sulla strada che richiedono comunque ampie zone di scavo aggiuntive.

Uno degli altri aspetti ritenuti vantaggiosi da questo metodo ha in realtà poca consistenza nella realtà: alcuni hanno ipotizzato la facilità con la quale, un domani, possono essere allungate le banchine essendo già presente dello spazio scavato. Bene questo non tiene conto del fatto che il tunnel scavato deve già prevedere questa ipotesi presentandosi privo di pendenze e curve per tutta la possibile area di prolungamento, ma questo è spesso poco realistico e conveniente. Nei tratti in curva richiederebbe di pensare ad un tracciato che preveda da subito tratti lineari lunghi anche fino a 100 metri (o 150 a seconda della lungimiranza) rendendo quindi molto più rigido il tracciato. Peggio ancora per quello che riguarda l’orizzontalità: infatti nella pratica consueta del progetto dei tunnel tra le due stazioni lo stesso tende ad abbassarsi per favorire con la discesa dopo la fermata l’accelerazione e con la salita prima della fermata la frenata. Senza considerare le variazioni altimetriche dovute al percorso stesso. Quindi il possibile prolungamento delle banchine richiede il suo progetto sin dall’inizio, cosa che non risulta in alcun modo, e una versione più rigida del percorso con tutte le conseguenze che ne nascono considerando che le stazioni hanno distanze tutte inferiori ai 700 metri (tratta per Linate esclusa). Tutto questo senza contare l’enorme quantitativo di terra che verrebbe scavata senza un reale utilità per la metropolitana; non a caso fa impressione veder correre i treni di Barcellona su un binario posizionato al centro di una larga camera vuota.

Concludendo gli aspetti costruttivi di questa linea e, in parallelo, della proposta fatta per Milano, non sono certo quel concentrato di innovazione, basso impatto in superficie e vantaggi vari che si vuole far credere. Non è un caso se questo tipo di progetto è, almeno per ora, stato utilizzato in una sola delle 160 reti metropolitane del mondo. Dunque la proposta vincitrice, quella dell’ATI (associazione temporanea di imprese) guidata da Impregilo, che prevede stazioni meno profonde e una tecnica comunque innovativa per la tratta centrale (tunnel con banchina inclusa) a fronte di un ribasso del  4,7% sulla cifra in appalto, sembra avere il giusto bilanciamento, tuttavia siamo tutti in attesa della sentenza di merito del Consiglio di Stato che dirà l’ultima parola in merito alla gara.

Per finire voglio ritornare nell’ambito più strettamente legato a questo blog,  ovvero l’architettura della metropolitana L9-10 di Barcellona.  Per questa linea sono stati scelti materiali di rivestimento che vanno dall’acciaio non verniciato opaco, acciaio verniciato o smaltato e gres per le pareti, pavimenti i gres, controsoffittature varie. Molta parte delle superfici verticali sono montate a secco (stile Milano) con colori, dove presenti, che vanno su varie tonalità dal bordeaux all’arancione chiaro, colore della Linea L9.  Le banchine sono rivestite con pannelli metallici bianchi a sezione curva inframmezzati da un’area scura adibita all’installazione della segnaletica che richiama quella continua tipica anche di tutta la rete barcellonese ma più volte interrotta. La banchina è chiusa delle porte di sicurezza e da un breve tratto di controsoffitto piano che varia da stazione a stazione.  La quasi intera lunghezza della banchina è servita da una panchina continua integrata nei pannelli di rivestimento laterale. Corrimano a due altezza in acciaio inox a vista seguono le scale rivestite in granito opaco. Dal punto di vista architettonico sono particolarmente interessanti i vani ascensori delle stazioni più profonde come Fondo o Onze de Semptembre dove sono presenti 7 ascensori veloci a grande profondità che portano dal mezzanino al fondo del pozzo. L’ingresso e l’uscita degli ascensori è contingentato in modo che l’uscita avvenga verso la parete del pozzo e l’entrata sul fronte e viceversa. Da queste sette ascensori si accede ad un pianerottolo dal quale partono le due scale, verso le due banchine sovrapposte. A questi ascensori se ne aggiungo due che immettono direttamente ai due livelli delle banchine, riservate ai disabili.

© 2014 Minici Giovanni Luca – www.metroricerche.it, si acconsente l’uso di questo articolo e delle immagini citandone l’autore.

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