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Tante volte si è parlato di un infopoint per la Metro 4. Ad un certo punto, come risposta alle critiche montante tra il 2014 e il 2015, ne venne data per certa la realizzazione. Qualcuno parlò di due padiglioni da installare uno in piazzale Susa e uno al parco Solari. Poi nulla. Ho visitato vari infopoint nel tempo, da quello del CrossRail a Londra, a quello della U5 a Berlino (modesto) passando per altri di cui non ho più memoria. Ma quello realizzato a Vienna per il prolungamento dell’U2 e l’arrivo dell’U5 sembra davvero essere una pietra miliare di altissimo livello. Informare e coinvolgere i cittadini in queste grandi opere ha un valore altissimo per il buon procedere dei cantieri. Prima di tutto un infopoint ben fatto dice a tutti “noi lo realizziamo per voi cittadini e vogliamo coinvolgervi”. Un coinvolgimento che significa spiegare cosa si sta facendo e come, perché chi conosce può capire meglio ed evitare prese di posizione basate su conoscenze errate. E poi ha anche la funzione di presentare l’opera, creare un’attesa, che poi si traduce in un più rapido successo di pubblico. Pensate cosa avrebbe significato un infopoint sul Passante Ferroviario, un oggetto misterioso che i Milanesi hanno compreso in massa solo con l’Expo, ovvero nel 2015, 20 anni dopo la sua apertura. Ma torniamo a Vienna; un primo tentativo di metropolitana fu messo in opera nel 1898, con il nome di Stadtbahn, con treni a vapore, con le magnifiche stazioni e infrastrutture progettate da Otto Wagner in stile Secessionista (la versione austriaca del Liberty e dell’Art Nouveau). I padiglioni realizzati per la stazione Karlsplatz da Otto Wagner sono ormai un simbolo di Vienna. Ma la vera e propria metropolitana di Vienna modernamente concepita, con treni elettrici, fu inaugurata l’8 maggio 1976, con uno stile chiaramente ispirato all’architettura funzionalista milanese di Albini, Helg e Noorda. In quell’occasione la Stadtbahn di Wagner fu riconvertita nelle linee U4 e U6 della metropolitana, che con le linee di metro tradizionale U1 e U3 e la linea tranviaria interrata U2 costituiscono ad oggi la rete viennese. Ebbene si, U1, U2, U3, U4 e U6? E la linea U5? Manca! Manca dalla fine degli anni ’70. Ovviamente nessuno è stato impiccato per il salto di numero, come invece qualcuno avrebbe voluto per la mancanza della M4 nella sequenza milanese. In fondo a chi importa se manca il numero, la funzione della metropolitana e di tutti i trasporti è di andare da un punto all’altro e il numero indica il tracciato.

Ebbene ora è giunto il tempo di creare anche la U5, in realtà un vecchio progetto, tagliando in due la U2 nel centro cittadino, sotto il monumentale Ring; il grande viale costruito al posto delle mura difensive della città. Proprio per illustrare la nuova U5 e il prolungamento dell’U2 è nato l’infopoint oggetto di questo post. Faccio notare la presenza del mock-up (ultima foro), ovvero una prova di allestimento in scala 1:1, dell’interno della stazione. Sopravvive ancora lo stile Viennese, figlio di quello Milanese: ovvero i pannelli in acciaio per le pareti e la striscia segnaletica doppia con il nome della stazione in Helvetica bianco su fondo del colore della linea (celeste per l’U5) e la striscia sussidiaria sopra con scritta bianca su fondo nero (invertita rispetto a Milano).

 

 

 

 

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